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TOCHINA CENTRE

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Il TOChina Centre è un centro dipartimentale per gli studi politologici e di area sulla Cina contemporanea.

Il TOChina Centre individua il proprio campo scientifico di riferimento all’intersezione tra gli studi politologici sulla trasformazione dell’ordine internazionale e gli studi d’area riguardanti cultura politica, istituzioni e politiche della Cina contemporanea.

Il Centro coordina le attività del TOChina Hub, costituito dalla sinergia scientifica e operativa tra i seguenti partner:

  1. Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università degli Studi di Torino
  2. ESCP Business School
  3. Torino World Affairs Institute (T.wai)

Attraverso il TOChina Hub, il Centro persegue un’agenda integrata di ricerca avanzata, alta formazione e terza missione - comprese la promozione della piattaforma di dialogo e cooperazione nazionale tra il settore filantropico italiano e quello cinese (China-Italy Philanthropy Forum), attività di analisi orientata alle politiche a beneficio delle istituzioni centrali, la costruzione di reti di specialisti e partenariati territoriali, e l’ancoraggio di capitale umano a elevata professionalità attraverso una rete di TOChina Alumni.

Attraverso il suo Direttore, il TOChina Centre ha la responsabilità scientifica della rivista quadrimestrale open-access OrizzonteCina, censita dall’ANVUR tra i periodici scientifici per l’Area 14 e sviluppata in partenariato con il Torino World Affairs Institute e la ESCP Business School.

Il TOChina Centre supporta il profilo China & Global Studies della Laurea Magistrale in Scienze Internazionali per lo sviluppo dell’offerta formativa extra-curricolare, con particolare riferimento alla TOChina Summer School (dal 2007), ai TOChina Seminars (dal 2010) e al ChinaMed Business Program (dal 2013).

Cinque partenariati dell’Università degli Studi di Torino con atenei cinesi - Peking University (partenariato strategico), Zhejiang University, Tongji University, Beijing Foreign Studies University, e Guangdong University of Foreign Studies – sono coordinati dal TOChina Centre, che concorre ad assicurare la qualità della mobilità studentesca nelle due direzioni nell’ambito di tre percorsi di double degree e due percorsi di mobilità per crediti, anche sostenuti da fondi Erasmus Partner Countries.

Direttore: Giovanni Andornino

Consiglio Direttivo:

Giovanni Andornino, Anna Caffarena, Giovanni Finizio, Giuseppe Gabusi, Stefano Ruzza

Comitato Scientifico:

Richard Baum (†), University of California Los Angeles
Shaun Breslin, University of Warwick
Gregory Chin, York University (Canada)
Kent Deng, London School of Economics and Political Science
Franco Garelli, Università degli Studi di Torino
Jean François Huchet, INALCO
Andrey Kortunov, Russian International Affairs Council
Liu Wei, Zhejiang University
Christopher McNally, Chaminade University
Men Honghua, Tongji University
Katherine Morton, Tsinghua University
Niu Dayong, Peking University
Francesco Rattalino, ESCP Business School
John Ravenhill, University of Waterloo
Anja Senz, Heidelberg University
Ashley Tellis, Carnegie Endowment for International Peace
Patricia Thornton, University of Oxford
Luigi Tomba, University of Sydney
Zhang Jian, Peking University

Affiliati al Centro:

Edoardo Agamennone, Daniele Brigadoi Cologna, Francesca Celi, Carlotta Clivio, Enrico Fardella, Chiara Forlenza, Andrea Ghiselli, Virginia Mariano, Kavinda Navaratne, Martina Poletti, Arianna Ponzini, Marco Sanfilippo, Francesco Silvestri, Anastas Vangeli, Zhao Meirong

Regolamento Centro

TOChina Open Day 2020: 12 novembre 2020
programma

Approfondimento “La Cina: sviluppi interni, proiezione esterna”: curato da Giovanni Andornino per l’Osservatorio di Politica Internazionale del Parlamento, è stato realizzato dal Torino World Affairs Institute in collaborazione con il Centro Luigi Bobbio per la ricerca sociale pubblica e applicata, progetto d’eccellenza del Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università degli Studi di Torino. L’approfondimento è accessibile su http://www.parlamento.it/application/xmanager/projects/parlamento/file/repository/affariinternazionali/osservatorio/approfondimenti/PI0163.pdf

Canale Telegram del profilo China & Global Studies: notifiche sulle novità relative a insegnamenti e attività extra-curriculari su https://t.me/chinaglobalstudies

TOChina Conversation Club: ripartite le attività per l’A.A 2020-21 sotto la guida della prof.ssa Zhao Meirong (link al Club)

Red philanthropy: strategies of legitimisation and networked corporatism in China’s nonprofit ecosystem (Giovanni B. Andornino; Francesco Silvestri; Arianna Ponzini; Virginia Mariano)

This research agenda investigates the relationship between private, non-corporate Chinese philanthropists and the Party-State. While the notion of charity is embedded in the ethical premises of Confucianism, Buddhism and Daoism, China’s charitable tradition stagnated under Mao’s rule and only recently has a secular practice of philanthropy emerged as a kind of giving that would lead to a more sustainable improvement of public life. This project intends to investigate the rationale behind large-scale individual philanthropy in China, conceptualized as a particular instance of networked corporatism. The working hypothesis is that wealthy entrepreneurs and families in China pursue a similar strategy of legitimization on three separate but interlocking levels. First, within the fundamental political realm, in recognition of the “octroyé” nature of their success in business, they allow their philanthropic agendas to be structured by government priorities and thus opt to become decentralized agents of China’s modernization. Second, at the societal level, they target local needs in an attempt to legitimize their increasing informal power by maximizing popular goodwill toward the donor and his/her kin. Finally, a cultural dimension comes into play to the extent that Chinese philanthropists are influenced by a consolidated global trend that sees the very rich - both in the West, as well as within the wider sinophone world (e.g. Hong Kong) - commit ample resources to join the exclusive ranks of a "cosmopolitan ethical élite" of ultra-high networked individuals who generate both material (e.g. social investment), as well as intangible value through philanthropy. 

ChinaMed: China’s evolving role across Italy’s Euro-Mediterranean neighbourhood (Giovanni B. Andornino; Enrico Fardella; Andrea Ghiselli; Virginia Mariano; Martina Poletti; Anastas Vangeli)

The ChinaMed project is a research platform promoted by the TOChina Hub to provide a fresh analytical response to the shifting geo-economic and security landscape in the wider Mediterranean region. In particular, the primary research aim of the ChinaMed research team is to analyze the deepening interconnections between China and countries in this region, reflecting on their potential impact on regional and global dynamics.

ICSO: Italy-China Sentiment Observatory (Giovanni B. Andornino; Daniele Brigadoi Cologna; Francesca Celi; Virginia Mariano; Martina Poletti; Arianna Ponzini)

The Observatory, jointly established with the CERM (Centro di Ricerca sulle Minoranze) of the University of Insubria, in cooperation with the Torino World Affairs Institute and Codici, collects and analyses data on the sentiment – opinions, perceptions, images – of the Italian public towards China and the wider sinophone world. It also engages with two specific “interested publics”: Italian students of International Relations and China studies, and Chinese students of International Relations and Italian studies

OrizzonteCina vol. 11, n. 2 (2020)

ITALIA E CINA: 50 ANNI DI RELAZIONI

Il 50° anniversario della normalizzazione delle relazioni diplomatiche tra Repubblica italiana e Repubblica popolare cinese (6 novembre 1970-2020) cade in corrispondenza di un significativo deterioramento del quadro politico ed economico internazionale. La pandemia da COVID-19, gli effetti del “momento jacksoniano” sulla politica estera statunitense sotto la presidenza Trump, e la crescente fermezza dell’Unione Europea nei confronti di Pechino hanno accelerato il riallineamento dei fattori che hanno sino ad ora abilitato l’agenda di “rigenerazione della nazione cinese” perseguita dal Partito-Stato cinese sotto la guida di Xi Jinping.

OrizzonteCina vol. 11, n. 1 (2020)

TAIWAN: PROSPETTIVE AL DI LÀ DELLO STRETTO

Taiwan, ufficialmente la Repubblica di Cina (Taiwan), è oggi una delle più vibranti democrazie dell’Estremo Oriente, oltre che una potenza economica di rilevanza globale. La complessità del suo quadro identitario pluralistico, l’evoluzione politica che ha attraversato a partire dalla transizione democratica degli anni Novanta, e le sfide economiche e di sicurezza cui è esposta nell’attuale delicato quadro politico internazionale, sono gli elementi chiave da esplorare per comprendere gli equilibri presenti e futuri in Asia orientale e oltre.

OrizzonteCina vol. 10, n. 4 (2019)

LA CINA E IL MULTILATERALISMO: CONTESTO, DINAMICHE E SCENARI

Dopo aver prediletto per decenni una condotta di basso profilo in politica internazionale, la Cina di Xi Jinping è ora unanimemente considerata uno degli attori più ambiziosi a livello globale. In che misura l’attuale ordine internazionale, concepito al termine della Seconda guerra mondiale quando la Repubblica popolare cinese non era ancora stata fondata, può assicurare strumenti di governance multilaterale efficaci in un contesto di tensioni senza precedenti tra la nuova proiezione cinese e l’unilateralismo jacksoniano degli Stati Uniti di Donald Trump?

OrizzonteCina vol. 10, n. 3 (2019)

SVILUPPO E SOSTENIBILITÀ A CONFRONTO LUNGO LE NUOVE VIE DELLA SETA

Arrivata a coinvolgere più di 130 paesi, la Belt and Road Initiative (BRI) comincia a sollevare importanti questioni inerenti alla sostenibilità dei progetti infrastrutturali che essa promuove. Come conciliare la visione del presidente Xi Jinping per la costruzione di una “civiltà ecologica” con la sete di crescita economica di quei paesi in via di sviluppo entrati a far parte dell’iniziativa? E come armonizzare i disparati quadri normativi per la protezione dell’ambiente e degli ecosistemi che si trovano lungo la BRI?

OrizzonteCina vol. 10, n. 2 (2019)

2019: RICOSTRUIRE IL PASSATO, PLASMARE L’IDENTITÀ

È difficile non rimanere colpiti da come, a settant'anni dalla fondazione della Repubblica popolare cinese, il 2019 sia iniziato con un particolare monito rivolto da Xi Jinping ai massimi funzionari del Partito-Stato cinese convocati presso la Scuola centrale del Partito di Pechino: che gli anniversari degli eventi che cadono quest’anno non fossero forieri di disordini. Il ruolo della storia nella definizione dell'identità cinese contemporanea resta centrale. Per la dirigenza cinese ricordare date spartiacque nel tortuoso percorso di costruzione della Cina moderna – quali il 4 maggio 1919 o il 1° ottobre 1949 – è un dovere morale, ma implica anche massima cautela rispetto ai margini di dibattito ammissibili intorno alla versione canonica della storia patria. Analogamente, il silenzio su altri anniversari, primo tra tutti il 30° dalle proteste represse di piazza Tian'anmen è altrettanto funzionale alla costruzione dell'identità collettiva, estranea a un passato cui non conviene ricondurre le radici della Cina di oggi.

OrizzonteCina vol. 10, n. 1 (2019)

RELIGIONI, SPIRITUALITÀ ED ETICA CON CARATTERISTICHE CINESI

Alle strette maglie dell’ateismo di Stato sfugge un numero crescente di cittadini cinesi, i quali si affidano a varie proposte etico-religiose o spirituali per trovare senso esistenziale o conforto nella preghiera in un’epoca percepita come moralmente vacua. Come per lo studio della Storia dell’arte, disciplina in cui si usa distinguere tra “arti della Cina” e “arti in Cina”, questo numero di OrizzonteCina si propone di restituire una visione d’insieme delle religioni della Cina e in Cina. Nella “nuova era” di Xi Jinping, se da una parte l’aspettativa del Partito comunista cinese è che tutte le identità etico-religiose e spirituali, indipendentemente dalla rispettiva origine, siano compiutamente “sinificate”, dall’altra è il Partito stesso a chiedere direttamente alla popolazione di avere “fede” (e non più semplicemente “fiducia”) nel suo operato, e di rafforzare questa fede attraverso specifiche ritualità e gesti di devozione.

OrizzonteCina vol. 9, n. 4 (2018)

FINE DI UN’ERA? TRAGUARDI E PROSPETTIVE DOPO QUARANT’ANNI DI RIFORME E APERTURA

Dicembre 1978: a due anni dalla morte di Mao, l'11° Comitato centrale del Partito comunista cinese nella sua terza sessione plenaria conferma l'inizio di una nuova fase di riforme e apertura al mondo. Deng Xiaoping, artefice del nuovo indirizzo politico pur non rivestendo le cariche apicali, incita i dirigenti cinesi a "emancipare la mente", studiando economia, management e discipline tecniche e scientifiche. Quarant'anni dopo, all'inizio di un'altra "nuova era" sotto la guida di Xi Jinping è tempo di bilanci, confronti e riflessioni sulle nuove ambizioni della Cina.

OrizzonteCina vol. 9, n. 3 (2018)

CINA, BALCANI ED EUROPA CENTRO-ORIENTALE: PROSPETTIVE REGIONALI

Investimenti audaci, opportunità commerciali, infrastrutture e connettività: mentre Pechino offre ai paesi dell’Europa centro-orientale i riflessi del "sogno della Cina", l'Unione Europea soffre l'emorragia di autorevolezza causata da involuzione inter-governativa, Brexit e cronico affaticamento post-allargamento. Le istituzioni comunitarie e le cancellerie nazionali sono così chiamate a integrare la notevole intraprendenza diplomatica cinese sul suolo europeo nel proprio calcolo strategico, consapevoli che al partenariato minilaterale "16+1" potrebbe in un futuro non lontano affiancarsi un analogo meccanismo dedicato ai sei paesi membri mediterranei.

OrizzonteCina vol. 9, n. 2 (2018)

IL FUTURO DELL’ESERCITO POPOLARE DI LIBERAZIONE

Chiamato a confrontarsi con un mutato indirizzo politico riguardo all’impiego dello strumento militare, l’Esercito popolare di liberazione (Epl) sta attraversando una fase di profonda trasformazione. Dai dibattiti sulle sue nuove funzioni emerge la dialettica tra le istanze della dirigenza civile e le ambizioni degli alti comandi, mentre le nuove articolazioni della burocrazia militare entrano in competizione per l’ottenimento di risorse e prestigio. Nel frattempo, lungo le nuove "Vie della Seta", a farsi strada sono le società di sicurezza private: nuovi attori che proteggono quelle imprese di Stato cinesi incaricate di trasformare le promesse di connettività eurasiatica in storie di successo.

OrizzonteCina vol. 9, n. 1 (2018)

LA CINA E IL MEDITERRANEO NELLA “NUOVA ERA” DI XI JINPING

Nell’era della cosiddetta connettività eurasiatica, fortemente promossa dal Presidente cinese Xi Jinping, mentre si aggiornano costantemente le rotte e le mappe delle “nuove Vie della Seta”, appare sempre più evidente la centralità del bacino del Mediterraneo, ineludibile punto d’arrivo della proiezione cinese verso occidente.

Corso di Laurea Magistrale in Scienze Internazionali: presentazione 2020

ChinaMed Business Program: see what we do

TOChina Summer School: cutting-edge knowledge on China since 2007

TOChina Alumni - From Case Study to Reality: applying knowledge first hand

12 NOVEMBRE 2020: Webex
ore 09.00-11.00 - Sala webex del Centro TOChina
Webinar (in lingua italiana)
“La Cina verso il primo centenario: governance, innovazione e proiezione internazionale” 
Modera: Anna Caffarena
Relatori: Giovanni Andornino, Giuseppe Gabusi, Francesco Silvestri e Arianna Ponzini
Discute: Francesco Ramella

TOChina Hub
Room 1D325, CLE Campus
University of Torino
Lungo Dora Siena 100/a
10153 Torino, Italy

T: +39 011 670 2627
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Ultimo aggiornamento: 26/11/2020 16:54
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