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30 giugno 2023 | Scadenza Call for papers "GLI ALTRI E NOI. Culture e discipline in dialogo" - Convegno di studi in onore di Francesco Remotti

Pubblicato: Lunedì 29 maggio 2023
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GLI ALTRI E NOI
Culture e discipline in dialogo

Convegno di studi in onore di Francesco Remotti organizzato dal Dipartimento di Culture, Politica e Società

Scadenza call for papers: 30 giugno 2023

10-11 novembre 2023
Torino, CLE

Comitato scientifico-organizzativo:
Stefano Allovio; Alice Bellagamba; Adriano Favole, Javier González Díez; Alessandro Gusman; Cecilia Pennacini; Paola Sacchi; Pier Paolo Viazzo.

Proposte di intervento:
Le proposte dovranno essere presentate al form: https://forms.gle/RNrWn5E452QhxxfJ8

Date importanti:
30 giugno 2023: scadenza della call for papers
30 luglio 2023: risposte sull’accettazione delle proposte
30 settembre 2023: programma definitivo
10 e 11 novembre 2023: Convegno

Contatti e informazioni:
alessandro.gusman@unito.it 
javier.gonzalezdiez@unito.it


Call

Dall’analisi delle concezioni del potere nell’Africa dei Grandi Laghi alla teorizzazione della somiglianza, come concetto promotore di convivenza, Francesco Remotti, Professore Emerito di Antropologia Culturale presso il Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino e figura di grande rilievo per l’antropologia italiana, ha sviluppato potenti strumenti concettuali in grado di offrire un solido punto di partenza per una migliore comprensione dei fenomeni culturali e sociali passati e presenti. Il convegno vuole celebrare il suo ottantesimo compleanno approfondendo la riflessione sul ruolo dell’antropologia come sapere trasversale, che si differenzia dalle altre scienze sociali e umane per metodo e prospettiva. Cosa significa oggi «rivendicare e recuperare per l’antropologia una chiara autonomia epistemologica, coincidente con una capacità di generalizzazione teorica esercitata in proprio», senza dimenticare «l’irrinunciabilità della ricerca sul campo, non solo in quanto fornitrice di materiali, nonché di prospettive e punti di vista nuovi, ma soprattutto in quanto momento fondamentale della stessa generalizzazione teorica»?.

In questa prospettiva è fondamentale sviluppare, a partire dalla conoscenza di contesti ed esperienze umane lontane dal nostro quotidiano, un discorso di “ritorno” che coltivi
la consapevolezza critica sulla relatività del “Noi”. Il sapere antropologico contribuisce a far
crescere la sensibilità per le alternative e gli scarti di possibilità generati dall’incontro e dal
confronto con declinazioni plurali di “essere umano” e “società”, incluse quelle elaborate da
antropologi e antropologhe di generazioni precedenti. Il lavoro di Remotti ci insegna l’importanza cruciale di un costante e paziente dialogo con la diversità culturale e con altri
campi del sapere, anche quando il retorico e continuo richiamo all’interdisciplinarietà
sembra nascondere una tendenza alla chiusura.
Su molteplici livelli, dai percorsi dedicati alla formazione di nuovi antropologi e antropologhe
al contributo trasversale in corsi di laurea che spaziano dalla comunicazione interculturale alle
scienze filosofiche, giuridiche, mediche e sociali, l’esperienza didattica costituisce un momento
di confronto e scambio inesauribile. E l’intensa attività culturale di Remotti ci ricorda che
l’antropologia si insegna anche e soprattutto al di fuori delle aule universitarie, confrontandosi
con le istanze di apprendimento e approfondimento che nascono all’interno della società su temi e problematiche specifiche. È così che si raffina l’arte di ascoltare e accogliere
il punto di vista dei propri interlocutori, utilizzando l’archivio antropologico di esperienze, mondi e storie “inattuali” per fare emergere e comprendere reti di somiglianze e differenze fra contesti lontani tra loro.
L’impegno pubblico della disciplina si manifesta allora nella rivendicazione pedagogica del valore della differenza culturale in termini non solo epistemologici, ma anche etici e politici.

A partire da queste e altre riflessioni proposte da Remotti nella sua lunga carriera di
insegnante, intellettuale e ricercatore, invitiamo a presentare proposte di contributi che
affrontino uno o più fra i seguenti temi a partire da prospettive disciplinari diverse:

a) Il “giro più lungo”: decentramento, etnografia, trasversalità;
b) Modellare esseri umani: la prospettiva antropo-poietica tra cultura, arte, finzioni, scelte;
c) Contro l’identità: convivenza, reti di relazioni, somiglianze e differenze;
d) Un sapere “inattuale”: cumulatività, impoverimento culturale, profondità storica;
e) “La famiglia” o tante famiglie?: la diversità di modi di “fare famiglia”, l’omogenitorialità e la critica alla “famiglia naturale”;
f) Luoghi dei vivi e luoghi dei morti: corpi, memoria, trasformazione.

 

Ultimo aggiornamento: 29/05/2023 17:02
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