Vai al contenuto principale

L'Italia e l'Europa: società convergenti e plurali? Analisi della trasformazione dei valori in ottica comparativa

Tipologia
Università ed Enti Pubblici di Ricerca
Programma di ricerca
Ricerca Locale
Ente finanziatore
Università degli Studi di Torino
Budget
23.360 €
Periodo
06/04/2016 - 05/04/2018
Responsabile
Loredana Sciolla
Lorenzo Todesco

Partecipanti al progetto

Descrizione del progetto

Il Progetto di Ricerca, intende esplorare il cambiamento dei valori nei Paesi europei. L’Italia, come l’intera Europa, sta affrontando le conseguenze di eventi rilevanti, avvenuti in particolare nell’ultimo decennio, come l’emergere della recente crisi finanziaria, il drammatico aumento di violenti conflitti tra paesi limitrofi, la crescente immigrazione dai paesi extraeuropei. Questi processi portano a cambiamenti strutturali che sfidano la coesione sociale in Europa, mettono in pericolo il (modesto) stock di sentimenti di identità europea, e quindi sollevano la questione di ciò che tiene unita l'Europa.

La ricerca sarà sviluppata lungo due direttrici principali.

  1. La prima linea di studio sarà l’analisi generale dei cambiamenti avvenuti nell’ultimo decennio in Europa negli orientamenti valoriali che stanno alla base dei sentimenti di coesione sociale nei diversi Paesi Europei. Come è noto i valori sono convinzioni di base che aiutano a organizzare atteggiamenti, azioni e giudizi di valore. I valori hanno, inoltre, un ruolo fondamentale, benché complesso da rilevare, nella formazione delle identità sociali e collettive, delle preferenze individuali, delle norme sociali e delle percezioni che i soggetti hanno di queste ultime, in ultima istanza il ruolo che i valori hanno nella determinazione dell’orizzonte di possibilità dell’azione sociale (Sciolla, 1993). Il loro campo di azione si estende a ambiti complessi tra i quali la famiglia, il lavoro, l’identità etnica, la partecipazione civica, gli orientamenti religiosi, le relazioni di genere e così via. Si tratta di evidenziare se e in che misura siamo in presenza di configurazioni di valori coerenti, condivisi e persistenti nel tempo o quanto invece sia ipotizzabile una loro progressiva destrutturazione e pluralizzazione. Tale analisi ha conseguenze di rilievo sulla coesione sociale, come testimoniano i segnali di crescente disagio sociale. (Inglehart 1977, 1990, 1996; Putnam 1993, 2000; Sciolla, 1999; 2003; 2004). In particolare si indagherà la dialettica tra la persistenza di valori tradizionali nel contesto italiano ed europeo e l’emergere di valori innovativi dai quali nascono configurazioni culturali con diversi livelli di organizzazione e coerenza interna. A questo scopo si prevede la costruzione di indicatori di tradizionalismo e innovazione in ambiti in cui tali valori siano particolarmente salienti: famiglia e ruoli di genere, rapporti tra le generazioni, modelli di autorità in famiglia e nel contesto lavorativo, consumi e loro significati, partecipazione politica, criteri di giustizia sociale (ad es.: egualitarismo vs. meritocrazia), orientamenti in rapporto ai principi di legalità e forme di devianza, il significato del lavoro e delle pratiche professionali, in particolare quelle di aiuto. L’indagine su questo tema intende verificare, anche, se prosegue il trend già evidenziato da studi precedenti secondo cui l’Italia avrebbe intrapreso una direzione di riaffermazione dei valori tradizionali, diversamente da quanto avvenuto in altri paesi europei specialmente del nord.
  2. L‘ipotesi della destrutturazione si collega a un secondo tema fondamentale del progetto di ricerca: l'esistenza di comunanze culturali e più specificamente valoriali tra i diversi sistemi nazionali che fanno parte dell'Unione Europea e tra questi e quelli che non vi fanno parte ma partecipano al Consiglio d’Europa. Mentre la letteratura sulle diverse culture nazionali è ampia, è invece carente un'adeguata riflessione sostenuta da dati empirici sulla portata delle differenze tra i diversi sistemi di valore nazionali, sull’esistenza di sistemi di valore di portata europea o più ampia ancora. In via specifica è possibile ipotizzare che la crisi economica iniziata nel 2007/2008 possa aver arrestato alcuni processi di cambiamento quali ad esempio l’affermazione dei valori post-materialisti, secondo la nota analisi di Inglehart, così come gli atteggiamenti legati al lavoro, alla famiglia, ai rapporti tra i generi e le generazioni, alla religione, alla politica. La questione cruciale è indagare la tenuta dell’idea di società e della dimensione sociale in un contesto di disancoramento territoriale e emersione di stili di vita nuovi che ridefiniscono il concetto di cittadinanza secondo accezioni inedite, come capita a coloro che sono coinvolti in esperienze di migrazione. Attenzione sarà posta su tre processi fondamentali: a) la trasformazione dei rapporti di lavoro e gli effetti della flessibilità sull’occupazione, sui modelli di welfare state, sulla diffusione di sistemi educativi di istruzione superiore, sui modi di produrre e gestire conoscenza in Europa e sullo sviluppo delle economie locali; b) la partecipazione democratica, e le nuove forme di azione collettiva; c) il passaggio da un modello istituzionale di percorsi di vita a un modello di regolazione negoziata delle scelte. Di particolare interesse sarà mettere a confronto le costellazioni valoriali di quei paesi extraeuropei che rappresentano il bacino di provenienza dei flussi migratori degli ultimi anni.

Innovazione rispetto allo stato dell'arte

Il Progetto affronta interrogativi cruciali rispetto per lo studio dell’identità europea ovvero quanto e in che direzione cambiano le configurazioni valoriali in Italia e in Europa, se sia possibile parlare di pluralizzazione dei valori e di convergenza delle configurazioni valoriali. Il secondo punto di novità del progetto è rappresentato dalla costruzione di un database ampio e ragionato di dati quantitativi secondari. Per quanto concerne la scelta della prospettiva, privilegiamo quella della complessità, ove mutamento e persistenza si intrecciano inestricabilmente, in due sensi: uno è quello per cui le dimensioni culturali non variano in simultanea; l’altro senso dell’intreccio sta nel fatto che anche ciò che persiste non è mai del tutto statico e ciò che cambia non fa mai totalmente a meno di ciò che è stato. Infine, per quanto concerne il livello di analisi intendiamo privilegiare una micro-fondazione, andando a esaminare relazioni, transizioni e regolazioni, che coinvolgono le relazioni nella quotidianità.

Ultimo aggiornamento: 08/05/1975 01:52
Non cliccare qui!