L'America a Torino. Territorio, razza, etnia nei materiali della Commissione Corografica di Agostino Codazzi
Partecipanti al progetto
- Morelli Federica (Responsabile)
- Fattacciu Irene
- Venturoli Sofia
Descrizione del progetto
Il principale obiettivo consiste nell’analizzare i materiali della Commissione Corografica diretta dal romagnolo Agostino Codazzi in Colombia a metà del XIX secolo da un punto di vista storico e antropologico. La spedizione produsse e raccolse una grande quantità di scritti, carte geografiche, disegni e documenti, che in parte furono pubblicati in Colombia nella seconda metà dell’Ottocento e in parte rimasero inediti. Una parte notevole di questo materiale, venduta dagli eredi di Codazzi a un antiquario di Parigi, fu acquistata dal geografo piemontese Guido Cora e passò nel 1917 alla Biblioteca Universitaria Nazionale di Torino, dove è tutt’oggi conservata.
Ex ufficiale dell'esercito napoleonico ed esiliato dall'Italia dopo la Restaurazione, il romagnolo Codazzi fu no dei tanti militari che finirono a combattere negli eserciti che lottavano a favore dell’indipendenza dei territori americani dalla Spagna, in particolare in quelli di Bolívar (Isabella 2009; Brown & Paquette 2013). Dopo aver condotto, tra il 1830 e il 1839, il rilevamento del Venezuela, il primo paese delle Americhe ad avere, grazie a lui, una descrizione e una cartografia sistematiche del suo territorio, venne nominato a capo della Commissión Corográfica (formata, oltre a lui, da un geografo, un pittore e un botanico), incaricata dal governo colombiano di registrare le specificità demografiche, economiche e socio-culturali del paese.
Le imprese di Codazzi occupano un posto privilegiato non solo nelle storie di Colombia e Venezuela, ma anche nel campo della geografia. Da questo punto di vista, le spedizioni di Codazzi si inseriscono nel contesto più ampio dei viaggi e delle missioni esploratrici che, a partire da quella di Humboldt tra il 1799 e il 1803, rappresentano l’età classica della geografia scientifica (Sánchez 1999). In Colombia, i lavori della Commissione costituiscono senz’altro il più importante progetto geografico ottocentesco, in quanto, per la prima volta dopo l’indipendenza, si fornirono le conoscenze necessarie per amministrare la popolazione e il territorio dello stato appena costruito.
Nonostante la rilevanza della spedizione e dei suoi risultati, questa non ha mai raggiunto, nel panorama storiografico italiano ed europeo, la stessa fama di altre spedizioni scientifiche Sette e Ottocentesche. Tale assenza è dovuta principalmente ad una debolezza, tipica della storiografia italiana, di considerare le esperienze di conoscenza sul mondo che scaturirono nella penisola dalla prima età moderna in poi come eventi causali, frutto di ricerche estemporanee, curiose, esotizzanti e completamente autonome le une dalle altre. Analizzando i materiali della Commissione Corografica, tale progetto vuole invece favorire un sostanziale ripensamento di tale esperienza come parte di un processo storico più ampio da cui scaturirono, tra Sette e Ottocento, nuove forme di conoscenza sul mondo non indipendenti le une dalle altre.
A partire da queste considerazioni, il progetto si propone tre obiettivi specifici:
- analizzare i materiali italiani della Commissione e confrontarli con quelli colombiani, in parte editi e in parte conservati alla Biblioteca Nazionale di Bogotá. Nessuno fino ad oggi ha mai comparato le fonti italiane con quelle colombiane per valutarne la complementarità;
- analizzare il ruolo della geografia nel processo di costruzione sociale della razza. I risultati della commissione definirono infatti la topografia morale della razza, ubicando i diversi gruppi colombiani -bianchi, indigeni, neri, meticci e mulatti- in spazi geografici specifici e in una relazione gerarchica con le attività economiche e gli altri gruppi;
- tracciare una linea diacronica e transoceanica della costruzione politica e culturale di queste categorie e rappresentazioni che hanno portato alla definizione di immaginari che ancora oggi costituiscono il quadro di riferimento principale nelle relazioni tra culture e politiche europee e latinoamericane, così come alla definizione di categorie che, anche se rielaborate e ridisegnate sulla storia politico-sociale dei singoli paesi, rimangono riferimento centrale di politiche e relazioni socio-culturali.
Innovazione rispetto allo stato dell'arte
L’originalità del progetto consiste in primo luogo nel comparare le fonti colombiane e quelle italiane per avere una visione più completa della spedizione e dei materiali da essa prodotti, valorizzando in questo modo la ricchezza delle fonti presenti in archivi e biblioteche italiane per studiare altre aree del mondo.
In secondo luogo, il progetto intende integrare i lavori della Commissione Corografica nel contesto più ampio delle spedizioni scientifiche che, dalla seconda metà del Settecento in poi, tentarono di inserire il continente latinoamericano nel processo di modernizzazione prima degli imperi e poi degli stati nazionali e che servirono probabilmente da esempi per spedizioni successive, in particolar modo nel continente africano.