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Rispondere alla crisi. Innovazione sociale, pratiche di cittadinanza, cambiamento istituzionale

Tipologia
Università ed Enti Pubblici di Ricerca
Programma di ricerca
Ricerca Locale
Ente finanziatore
Università degli Studi di Torino
Budget
37.849 €
Periodo
06/04/2016 - 05/04/2018
Responsabile
Filippo Barbera

Partecipanti al progetto

Descrizione del progetto

Obiettivo del progetto è analizzare la reazione all’attuale crisi economico-finanziaria, sullo sfondo della fragilità che ha contraddistinto i grandi contratti sociali di matrice keynesiana e la successiva risposta neo-liberale. I modelli keynesiani erano fortemente dipendenti dallo sviluppo dell’offerta “de-mercificata” di beni pubblici nell’ambito dell’economia fondamentale (cfr. Bowman et alii¸ The End of the Experiment? Manchester, Manchester UP, 2014). A partire dagli anni Ottanta, si sono sviluppate politiche di privatizzazione che hanno intaccato le modalità di organizzazione delle prestazioni pubbliche. Tuttavia tali politiche non sono approdate a risultati congruenti con gli obiettivi e le narrative neo-liberali. Esse, infatti, hanno progressivamente privato i cittadini sia del potere di voice che di quello di choice. Il progetto di ricerca insiste sulla necessità di contestualizzare la crisi sullo sfondo di tali premesse, analizzando le esperienze di innovazione sociale, le pratiche di cittadinanza e i modelli di cambiamento istituzionale che si sono manifestati in risposta a essa. In particolare, le linee di ricerca che il progetto intende approfondire sono le seguenti:

  1. Sanità, cura e politiche sociali. Innanzitutto, si analizzerà cosa significhi innovazione nella messa a tema di percorsi efficaci in relazione alla condizione anziana e al fine vita. Perché appare oggi così difficile occuparsi dell'Alzheimer, a discapito delle trasformazioni demografiche? Per rispondere a questa domanda è necessario osservare i processi decisionali in un contesto in cui la legislazione lascia spazio ad ampie zone grigie. Anche le politiche di assistenza sanitaria per gli immigrati in condizione di irregolarità si legano al tema dell’innovazione e alle sue ambiguità. La ricerca problematizzerà qui la relazione tra innovazioni organizzative e pratiche di gate keeping. I modelli istituzionali saranno poi declinati a livello di network di città europee come possibile canale di policy learning. Problematiche analoghe si incontrano nelle sperimentazioni di nuove misure di contrasto della povertà assoluta, caratterizzate dal non lineare rapporto tra innovazione e inclusione sociale nei contesti urbani.
  2. Nuove forme di genitorialità e pratiche sociali in prospettiva comparata. Qui la ricerca guarda alle nuove pratiche sociali di genitorialità, focalizzando l'attenzione sui padri che “curano”, per esempio, prendendo il congedo genitoriale o riducendo l'orario di lavoro. L'adozione di nuove pratiche genitoriali richiede innanzitutto cambiamenti nelle politiche a livello di organizzazione del lavoro. A riguardo, il tema dell’innovazione può essere declinata a livello micro, ponendo attenzione a come e quando uomini e donne pratichino “vecchi” e “nuovi” modelli di maternità e paternità, nonché di “lavoratore”.
  3. Innovazione sociale e tecnologica nelle organizzazioni produttive. Il tema dell'innovazione sociale e tecnologica presente in vari testi UE è spesso declinata come leva per soddisfare bisogni sociali emergenti e si articola in una varietà di forme che includono i processi stessi di innovazione tecnologica basati sulle tecnologie ICT. La ricerca analizzerà in questo caso come flessibilità e innovazione organizzativa nel lavoro, da un lato, e collegamenti tra organizzazione e produttività dall’altro, siano influenzati dalle nuove tecnologie.
  4. Le formazioni predatorie che abitano i capitalismi contemporanei si avvalgono anche dell’innovazione legata a processi di espansione mafiosa. Sono qui rilevanti gli effetti della crisi economica sui mercati illegali e sulle strategie di azione di organizzazioni criminali. Si analizzeranno, a riguardo, i processi di espansione territoriale in aree diverse di quelle di origine, tenendo conto della capacità di adattamento di questi attori criminali al mutamento sociale. I meccanismi di riproduzione di queste organizzazioni criminali si sviluppano, infatti, anche attraverso innovazioni organizzative.

Innovazione rispetto allo stato dell'arte

L’innovazione principale del progetto consiste nell’individuazione di uno spazio terzo tra le narrative neo-liberali e quelle tipiche dei capitalismi di matrice keynesiana. Sosteniamo, in continuità con Sassen (op. cit.), che nei capitalismi contemporanei prevalgano processi di espulsione di quote rilevanti delle popolazioni dall'accesso ai beni e servizi fondamentali (ibidem, 17). L'espulsione, nella fase contemporanea, ha diverse dimensioni: esclusione dal mercato del lavoro, fallimenti delle attività autonome, perdita dei risparmi o della casa, discriminazione nell'accesso ai servizi pubblici, scivolamento nella povertà assoluta, diffusa insicurezza sotto il profilo delle condizioni lavorative, centralità della criminalità organizzata. Data la dominanza di questi processi, la situazione contemporanea si configura come lo spazio della riduzione del cittadino a suddito che – potenzialmente – attiva esperienze di innovazione, pratiche di cittadinanza e nuovi modelli istituzionali.

Ultimo aggiornamento: 08/05/1975 01:52
Location: https://www.dcps.unito.it/robots.html
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